La faccia come il culo
La legge contro l’omofobia è stata bocciata dal nostro beneamato Parlamento.
Di nuovo.
E qual è stata la motivazione?
Sempre la solita: introdurre un aggravante per odio verso persone omosessuali e/o transessuali sarebbe una discriminazione verso le persone eterosessuali che non hanno un’aggravante “a loro favore”, come non hanno un’aggravante a loro favore gli anziani o i senza tetto (che pure sono picchiati spesso e volentieri).
Le pregiudiziali di costituzionalità che hanno affossato la legge sono riportate qui da un incazzatissimo (giustamente) Oscar.
Ma un’aggravante per omofobia/transfobia non è uguale all’aggravante per odio verso persone di diversa razza e/o religione?
Se non va bene l’aggravante per omofobia, allora togliamo anche le altre aggravanti, quelle per odio etnico, nazionale, razziale o religione (art. 3 d.l. 26-4-1993).
Se non va bene inserire un’aggravante nell’articolo 61 del codice penale, ok, ma allora facciamo un qualche altro decreto legge o cosa-cazzo-ne-so-io o comunque una qualche forma istituzionale che scoraggi gli omofobi a picchiare tutti i froci che si trovano davanti solo perché quel giorno gli gira male…
É semplicemente un fatto culturale, una legge del genere avrebbe pian piano fatto progredire la civiltà di questo paese piccolo.
Ma tant’è: non l’abbiamo voluta e così rimaniamo nel terzo mondo dei diritti civili.
Ah, per inciso: “la faccia come il culo” questa volta è quella di chi prima dice che sostiene a pieno una proposta di legge e poi si astiene quando è il momento di votarla.
Pubblicato il 28 luglio 2011, in Politica con tag aggravante, Anna Paola Concia, bocciatura, diritti, discriminazione, gay, GLBT, Legge, lesbica, Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità, omofobia, omosessuali, proposta, transessuale, transfobia. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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