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L’Eurovision Song Contest e l’indifferenza totale dell’Italia

Come giustamente ha notato Barbara Serra, giornalista fantastica che mi piace un sacco, sabato scorso si è svolta la finale dell’Eurovison Song Contest: l’Italia non vi partecipava da 13 anni (ultima partecipazione nel 1997 con i Jalisse ed i loro “Fiumi di parole”), quest’anno è tronata ed è pure arrivata seconda… Ma i media italiani se ne sono altamente fregati!!

Ma è stato comunque fantastico seguire la serata in diretta col commento di Raffaella Carrà, Bob Sinclar (mega marchettone alla nuova canzone del dj francese) e di tutto il cast di Tv Talk.

Ed è stato ancora più fantastico sentire il boato che ha accolto la Raffa nazionale quando si è collegata con Dusseldorf per comunicare i nostri voti nazionali e poi vedere la sua faccia spaesata mentre guarda a destra e a manca e non proferisce parola (qui al minuto 3:28, mentre qualche secondo prima il cantante del gruppo danese in concorso aveva espresso tutta la sua gratitudine alla presentatrice olandese per aver dato loro 12 punti: “I WANT TO FUCK YOU!”).

Sarà pure anziana e anche mezza rincoglionita ma è sempre la migliore!! Mi ricorda tanto mia mamma, come fisionomia del volto…

Ma veniamo alle canzoni: ecco le più degne di nota secondo me, le altre si possono tranquillamente tralasciare.

Tutti ad impazzire per i Blue, unici ad avere una fama che andava oltre i propri confini nazionali, ma invece sono arrivati solo undicesimi con la loro “I can”.

Il ragazzetto gnappo Eric Saade per la Svezia sembrava essere un papabile vincitore, ed invece è arrivato terzo; ma secondo me diventerà abbastanza “Popular” come canta (titolo rubato a Darren Hayes).

La mia preferita era Getter Jaani con la sua “Rockfeller Street” per l’Estonia, ma è arrivata miserabilmente penultima…

Vera rivelazione l’Italia, che come ho già detto mancava da 13 anni, ma che è stata accolta veramente bene dal pubblico votante: oltre alla su citata ovazione quando Raffaella Carrà si collega con Dusseldorf, secondo posto per il nostro salamone Raphael Gualazzi con “Madness of love”, versione semi inglese di “Pazzia d’amore”, il brano sanremese.

La sorpresa/delusione più grande è stata però la vincitrice: “Running scared” canatata da Ell e Nikki, che non sono un duo affiatato ed innamorato come lascerebbe intendere la canzone e tutta la messa in scena, ma sono arrivati a pari merito nelle selezioni nazionali e sono stati messi insieme solo per l’occasione Eurofestival.

Bella, per carità, ma c’era di meglio…

Dopo tutto ciò… Immaginiamoci cosa sarebbe successo ai vertici Rai se avesse vinto l’Italia e se l’anno prossimo l’organizzazione fosse stata affidata a noi? Sai che risate…

EDIT: C.v.d. gli ascolti sono stati bassini

Eurofestival, inizia il count down!

Nel 2010 l’Eurovision Song Contest (ora si dovrebbe chiamare così) ha visto vincitrice l’esordiente artista tedesca Lena, con l’orecchiabile “Satellite”. Di sicuro non è questa la canzone che ti viene in mente quando pensi all’Eurofestival. Almeno non a me!!

Non so quando nasce la cosa (forse con la vittoria di Dana International nel 1998?), ma c’è una parte della comunità gay per cui l’Eurofestival è come la Messa per i Cristiani.

In effetti io inizio a conoscere la popolare manifestazione solo attraverso le sigle del Mama Mia a Torre del Lago, prima non ne sapevo veramente nulla. E da allora, se penso all’Eurofestival mi viene subito in mente qualcosa di dance, super baraccone, quasi trash… Chissà come mai?

Quest’anno finalmente torna a partecipare (dopo 13 anni di assenza) anche l’Italia con Raphael Gualazzi… Cosa ne pensate di questo nostro esponente musicale in Europa?

Così per dire: il Regno Unito verrà rappresentato dai Blue… Non so se mi spiego!!