You might have succeded in changing me

Affetto

Arriva la mail con le news aziendali e, tra gli altri, c’è anche il link ad un articolo sulla giornata dedicata a Titolari e Responsabili dei Centri Specialistici invitati a Siena in occasione del Palio del 2 luglio. Lo apro per vedere se ci fosse qualcuno di mia conoscenza ed in effetti mi passa davanti agli occhi il nome di una collega che lavorava a Salerno quando ci lavoravo anche io.

Siccome volevo la conferma che fosse davvero la stessa persona che conoscevo io, mi metto a cercare il suo nome tra le vecchie email e scappa fuori una di quelle conversazioni infinite con infiniti destinatari che facevamo durante il giorno tra un’operazione e l’altra per programmare le uscite serali con tutta la combriccola di lavoratori più o meno fuori sede. Da li a ritrovare tutte le mail di affetto e stima dei colleghi quando sono andato via da Salerno e che mi sono gelosamente conservato, il passo è stato breve.

E vi confesso che mi stava per scendere la lacrimuccia. Non per semplice nostalgia, ma proprio per il fatto che quando ripenso al passato ed in particolare ai vari “bivi” che ci sono stati nella mia vita, mi domando sempre “Dove ho sbagliato?”. Perché da qualche parte devo aver sbagliato.

Non fraintendete, ho una casa, un lavoro fisso e ben remunerato, tante persone intorno che mi vogliono bene. Ma non mi sento realizzato a pieno.

E se a 14 anni avessi scelto un liceo o ancora meglio un istituto artistico invece che il tecnico commerciale? E se poi avessi fatto l’università invece di iniziare a lavorare subito dopo le superiori? Se non fossi mai entrato in banca? Oppure, se ci fossi entrato ma non fossi mai tornato a Siena? Dove sarei adesso? Cosa farei?

Quando mi faccio queste domande, che immagino siano inevitabili se hai un minimo di aspirazioni nella vita e una buona dose di insicurezza di base, mi ritorna sempre in mente quello che mi disse la mia prof di educazione artistica quando le comunicai che dopo le medie sarei andato al tecnico commerciale: “Per carità Enrico, non andare al Bandini, fai un liceo e prendi tempo per pensare a cosa vuoi fare veramente. Ragioneria ed informatica ti prosciugheranno, quella scuola ti inaridirà”.

E se avesse avuto ragione lei?

You might have succeded in changing me

Domande che non troveranno mai una risposta. Almeno fino a quando qualche cervellone non si deciderà ad inventare la macchina del tempo. Cazzo, cosa state aspettando???

Law & Order SVU ed i voli pindarici sulla famiglia

Questa estate mi sono innamorato di “Law & Order – Unità vittime speciali”: la serie è uno dei cinque spin off dell’originale “Law & Order”, in onda dal 1990 al 2010.
Di tutti gli spin off nati, “Law & Order SVU” è l’unico attualmente in onda, giunto alla 17esima stagione e penso che ce ne sarà per certo anche una 18esima. La sigla è praticamente quella del 1990 e l’introduzione agli episodi è sempre la solita, in Italia recitata da Luca Ward.

“Nel sistema giudiziario statunitense, i reati a sfondo sessuale sono considerati particolarmente esecrabili. A New York opera l’Unità Vittime Speciali, una squadra di detective specializzati che indagano su questi crimini perversi. Ecco le loro storie”

A parte che andrebbe vista solo per l’uso della parola ESECRABILE (lo sentite come è altisonante nonostante porti con sé un intrinseco giudizio negativo?), un altro punto a suo favore è che nonostante sia una delle più longeve e popolari serie Tv negli Stati Uniti, non è (poi così tanto) presente la solita combo ossessiva made in Usa “Famiglia e Patria”.

Stasera ho visto l’ultimo episodio della 16esima stagione e per la prima volta i protagonisti fanno un brindisi “Alla famiglia”: ma nello specifico, la famiglia a cui brindano, è composta da una donna 50enne single ed un bambino 2enne da lei adottato.

Questo per dire cosa? Che la famiglia è indubbiamente importante, non deve mai essere sottovalutata in quanto è la cellula principale della società, ma non deve per forza essere sbandierata ai quattro venti, né di certo non ce n’è solo un tipo: tutte le forme di famiglia sono ugualmente valide e tutte meritano rispetto.

P.S. Mario Adinolfi, Ministra Lorenzin col #FertilityDay, politici razzisti, cattonazisti ecc ecc FOTTETEVI.

Daria Bignardi: “Che noia Beyoncé”

Daria Bignardi - Che noia Beyoncé

Sicuramente è un problema mio, perché tutti la adorano e tutti il 18 Luglio, l’unica data italiana, volevano essere al suo concerto a Milano, a San Siro, e tutti hanno scritto di che gran spettacolo sia stato e di che grande voce flautata abbia lei, ma io al concerto di Beyoncé mi sono annoiata.

Sicuramente è un problema mio, visto che gli altri cinquantacinquemila sembravano festosi e contenti, che lei ha ballato sempre, anche se così così, col suo bel corpo rotondo, quello sì comunicativo e trasgressivo. Non i testi, non lo spettacolo: il corpo sì era sincero. Ma due cosce anarchiche possono bastare come manifesto politico? Non lo so.

Ho scritto a mia figlia che avrebbe tanto voluto esserci, ma era confinata al mare: “Non mi convince: troppa esteriorità. Troppe pose. Altro che femminismo”. E lei: “cosa dici! Non hai visto il video di Pretty Hurts?”.

L’ho visto: è talmente telefonato. La miss che ripudia il concorso di bellezza, figuriamoci. Scusate: Madonna non avrà voce, ma le cose che canta Beyoncé, il preteso femminismo, le ha raccontate meglio e in maniera più convincente trent’anni prima. E Madonna balla meglio. E Beyoncé le copia i costumi.

Belli, per carità. Ma copiati.

La scenografia, il monolite, i giochi d’acqua: bellissimi. Ma inespressivi e patinati.

Trenta canzoni: Intro (con estratti di No Angel e Formation), Formation, Sorry, irreplaceable (a capella), Bow Down (con estratti di Tom Ford), Run the Wolrd (Girls), Superpower (Interlude), Mine, Baby Boy, Hold Up (mash-up Countdown), Me, Myself and I, Runnin’ (Lose It All), All Night, I Care/& Inch (Interlude), Don’t Hurt Yourself, Ring the Alarm, Diva, Flawless, Feeling Myself (cover di Nicki Minaj), Yoncé, Drunk in Love, Rocket, Partition, Hip Hop Star/Freakum Dress, Daddy Lessons, Love on Top (a capella), 1+1, The Beautiful Ones (cover di Prince), Purple Rain (Interlude), Crazy in Love, Naughty girl, Party, Die with You/Blue (Interlude), Freedom, Survivor, End of Time (mash-up Grown Woman) e per finire Halo.

Tutto perfetto, hanno scritto. Ma perché io sono annoiata tanto?

Pratiche scorrette (quelli di #GreenNetwork sono una manica di truffatori)

Premetto che mia madre non è una scema, è una donna intelligente. E nonostante i 70 anni va alla grande. Ok, si rincretinisce un po’ troppo il cervello davanti a “Beautiful” ed “Il Segreto”, ma ancora se la cava.

Due settimane fa è stata contattata telefonicamente da una fantomatica “Segreteria ENEL” che, adducendo un fantomatico guasto al sistema di raccolta dati, è riuscito a carpirle, essendo lei in totale buona fede, tutti i dati necessari, compreso il codice POD, alla stipula di un contratto mai offerto né presentato, né tanto meno voluto.

Di questo ce ne siamo resi conto solo dopo, quando lei ci ha raccontato l’accaduto perché aveva avuto il sentore che ci fosse qualcosa di poco chiaro in quella telefonata: le hanno fatto una serie piuttosto lunga di domande in cui ha dovuto rispondere sempre “Si”.

Ma domande tipo “È lei la signora Tizia Stocazzo? Questo è il suo indirizzo? Questo è il suo numero di telefono?”… Domande all’apparenza innocenti, durante le quali però immagino che l’operatore stesse già registrando la voce di mia madre per poi montarle sulle domande giuste tipo “Vuole sottoscrivere questo contratto?”.

Ed infatti poi, mia madre è stata contattata da Green Network per il perfezionamento del contratto GIÀ SOTTOSCRITTO telefonicamente.

Ok, roba di poco conto (spero): con fax nel quale si dichiara di esercitare il diritto di ripensamento ai sensi degli art. 52 e seguenti del D.Lgs. 206/2005 del Codice del Consumo si dovrebbe risolvere, però ciò non toglie che questa sia una pratica scorretta. Anzi, proprio TRUFFALDINA.

Vergognatevi Green Network.

EDIT: Sono stato contattato io stesso da questi individui ignobili, i quali si sono presentati come “Ufficio Centrale dell’Energia Nazionale”, pronunciando il tutto molto veloce per essere sicuri che non si capisse bene.

Quando ho chiesto chiarimenti, il tipo al telefono c’ha provato dicendo “La chiamo per la bolletta che riceve da Enel”, ma visto che io non ricevo nessuna bolletta da Enel (ho un altro gestore) s’è trovato scoperto ed ha dovuto ammettere “La chiamo per conto di Green Network, volevo farle un contratto con noi”.

Se io fossi stato un po’ più distratto (e se non avessi già avuto esperienza con madre) probabilmente avrebbero piccionato pure me.

Ripeto: Green Network manica TRUFFATORI!!

(chissà cosa ne pensa Gigi Proietti)

Pratiche scorrette

Per luce e gas sono cliente Edison già da un po’ di anni. Non sono uno di quelli che cerca sempre le condizioni migliori: se non mi fai girare le scatole ed il prezzo mi sembra congruo col servizio offerto, non rompo le scatole.

Anzi, sono pure un po’ diffidente verso chi ti propone offerte troppo allettanti.

Infatti…

La scorsa settimana vengo contattato da Illumia: vorrebbero che passassi con loro, proponendomi un costo per energia e gas leggermente inferiore rispetto a quello che mi pratica Edison (0,07 contro 0,079 per energia e 0,36 contro 0,38 per il gas).

Decido di dar corda all’operatrice e questa solerte cerca di convincermi facendo una simulazione di quanto spenderei con loro: leggo i consumi nelle ultime bollette, lei inserisce i dati nel loro software e tac, ecco il totale fattura che pagherei con loro.

23 € contro 48 € per la luce e meno di 20 € contro 52 € per il gas… AMMAPPATE OH! Ma ‘ndo sta l’inghippo? Com’è che a fronte di un costo unitario di così poco inferiore riuscirei a pagare la metà o meno?

Quindi chiedo: “Non è che questi sono solo i servizi di vendita, ma poi mancano servizi di rete, imposte, costi fissi ed IVA?”

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“No no signore, questa è la fattura come le arriverebbe a casa” replica pronta la signorina.

Mmm, qui c’è qualcosa che non mi torna, ma anche dopo tutta la mia insistenza la signorina rimane stoica sulla sua posizione: con loro pagherei esattamente quelle cifre lì.

Allora prendo tempo e chiedo di essere ricontattato, perché non vorrei perdere un’occasione del genere se veramente fosse vera, ma nemmeno voglio prendere in culo il super cetriolo misto sabbia senza lubrificante se fosse falsa.

Chiamo la Edison e chiedo spiegazioni a loro. Loro, nella persona di una gentilissima operatrice, mi confermano che forse la signorina di Illumia (o forse di un’agenzia vendite pagata da loro, non so) ha omesso i costi fissi, che ci sono sempre e sono più o meno uguali per tutti. Quindi la signorina, dopo un’amabile conversazione di 20 minuti, mi propone delle offerte da attivare con loro ancora più convenienti di quelle Illumia e poi mi suggerisce di segnalare l’accaduto all’Autorità Luce e Gas.

Benissimo. Dopo aver prontamente accettato le nuove offerte Edison, chiamo anche l’Autorità Luce e Gas, spiegando tutto di nuovo pure a loro e chiedendo se questa è una pratica scorretta e se si può segnalare.

Il ragazzo che mi risponde dicendo che “forse la signorina è stata un po’ ottimista e ha messo dei servizi di rete bassi (o forse li ha omessi proprio), ma quelli ci sono sempre e non si possono stabilire a priori, né dal consumo”. Si ok, ma allora dimmelo che praticamente quelli non ci sono nella simulazione di spesa che mi stai facendo, non che insisti a dirmi una cazzata.

La risposta è stata “Eh ma sa, loro devono fare delle offerte allettanti, mica le possono dire che con loro pagherebbe di più?”.

“Ma questa secondo me è una pratica scorretta… Si può segnalare?”

“NO”.

Fatto sta che ora rimbalzerò le offerte Illumia, dicendo loro che Edison me le ha fatte ancora migliori e ciao, fine della storia.

Menomale che io l’avevo già preso in culo da Fastweb (mi hanno venduto una linea 20MB che poi andava a meno di 7) e quindi sono piuttosto diffidente, ma qualcuno più fiducioso nelle persono e/o un pochino più sprovveduto, che avrebbe fatto?

P.S. E comunque secondo me queste tecniche di vendita così aggressive sono controproducenti alla lunga. Non appena uno si rende conto di essere stato preso in giro, perde fiducia nel marchio, e questo gli si ritorce contro.

Con la Vespa sono un uomo migliore

Vespa

Quando giro con la Vespa assumo una posizione corretta, sto con la schiena dritta e non mi svacco come fossi Homer sul divano.

Quando giro con la Vespa vado pianino e non prendo le curve a schiaffo come se avessi la macchina, altrimenti mi spatascerei per terra.

Quando giro con la Vespa non inveisco verso quelli impediti che vanno piano, tanto vado piano anch’io (ma sto alle prode e non rompo il cazzo a nessuno). O se vado più veloce di loro, li supero senza problemi.

Quando giro con la Vespa, siccome vado piano, mi godo di più il panorama e le piccole bellezze che i nostri luoghi possono offrire, mi rilasso e sono di buon umore (quindi produco serotonina). Senza contare che, se ho pure pantaloncini e maglietta, prendo anche il sole e SOLE + SEROTONINA = CIAO PSORIASI.

Quando giro con la Vespa non fumo, come invece faccio non appena monto in macchina.

Quando giro con la Vespa, siccome è un mezzo che fa subito simpatia, mi salutano tutti e sono (quasi) tutti gentili.

Quando giro con la Vespa devo nascondere il portachiavi, che dire inquietante è poco, ma se lo tolgo mio padre se la prende e mi tiene il muso come fanno i bambini.

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Quando giro con la Vespa e devo andare a lavoro, faccio inconsciamente più alla svelta, perché so che l’imprevisto è sempre dietro l’angolo (tipo finire la miscela e farsi 3 km a spinta).

Quando giro con la Vespa posso anche saltare i pasti senza problemi, che tanto mangio tanti di quei moscerini che faccio il pieno di proteine (qualcuno mi si infila pure su per il naso e/o mi rimangono incastrati nella barba).

Senza contare che la mia foto SECS sulla Vespa riscuote sempre un sacco di successo.

Io sulla Vespa

Gatti malvagi

Oggi vi potrebbe sembrare un banale e tranquillo lunedì come tutti gli altri, ma stamattina a Sovicille si è consumata una tragedia nell’indifferenza dell’opinione pubblica.
Esco di casa e trovo la mia vicina di casa, urlante e disperata, che brandisce una scopa contro una non meglio identificata minaccia: ce l’ha con Maggie, il suo gatto, che nella tranquillità del cortile della Telecom (chiuso da cancello) sta trucidando un uccellino.

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Il luogo del misfatto

Urlava e si disperava talmente tanto che una signora che abita nel palazzo di fronte era scesa per darle una mano.
Mi affaccio, aspettandomi di vedere una scena truculenta. Ed invece c’era Maggie, sdraiato, che giocherellava con un uccellino, ancora perfettamente integro ed in piedi sulle sue zampette.
Tant’è che, non appena la suddetta signora accorsa in aiuto è riuscita a scavalcare la recinzione, sia il gatto che l’uccello sono scappati via, il primo di corsa, il secondo volando senza alcun problema.
Il commento della mia vicina è stato: “Un gatto così cattivo, non l’avevo mai visto”…
Ora, passi che la signora ha una certa età e ha perso il marito si recente, quindi ci sta che sia un po’ fuori di testa…
Ma come glielo spieghiamo che, da che mondo è mondo, i gatti mangiano gli uccelli?

Il Castello in Transilvania, il Musical

Locandina Il Castello In Transilvania - Amici del Musical

Grande attesa per il debutto del nuovo spettacolo dell’Associazione Amici del Musical in programma venerdì 8 maggio alle ore 21.15 presso il teatro del Popolo di Colle di Val d’Elsa (SI), dal titolo “Il castello in Transilvania”.

Dopo due anni di preparazione la compagnia dell’Associazione è infatti ormai pronta a presentare uno spettacolo che saprà davvero sorprendere. La trama è molto semplice: una famiglia squattrinata è in cerca di un grande appartamento dove abitare ma, ahimè per la cifra che hanno a disposizione c’è solo un vecchio castello in Transilvania che, la leggenda vuole, sia abitato dai vampiri.

La povera famiglia dovrà passare delle paurose avventure in mezzo a colpi di scena ed effetti misteriosi, circondata da una serie di curiosi personaggi. Il finale mozzafiato altro non sarà che la sintesi di un vecchio proverbio.

Per gli amanti del genere musical questo è senz’altro un appuntamento da non perdere per una serata che coniugherà al meglio una storia alla portata di tutti, molto ironica e divertente, con coreografie e canzoni che restituiscono una grande leggerezza e lasciano un ricordo piacevole dello spettacolo; da non dimenticare inoltre la preparazione della compagnia degli Amici del Musical, ormai al suo sesto spettacolo, che, grazie anche gli stage formativi, non ultimo quello con Manuel Frattini, cresce, ogni anno di più per preparazione ed impegno.

I protagonisti di questo musical saranno (in ordine alfabetico): Benenati Giulia, Benenati Martina, Bilenchi Roberto (Pollino), Bonci Barbara, Calattini Ludovico, Ciulla Virginia, Delli Claudia, Gozzi Isabella, Gozzi Marco, Polato Luca, Simoni Sara, Solmonese Laura, Solmonese Stefano, Vestri Enrico.

Firma la regia Giacomo Sbandelli.

È già attiva la prevendita a costo ridotto e con posti numerati; basta chiamare il numero 328/0255881 (Isabella) per prenotare una serata all’insegna del divertimento e dell’allegria.

Foto Prove

Foto Prove 2

P.S. Guardate un po’ chi parla di noi… Grazie Silvia!

 

Big As Madonna

Ancora non l’avete capito? Madonna è Madonna, a 20, 40 o anche a 60 anni.

E fa sempre ciò che vuole.

Non so se vi ricordate, ma lei è quella che ha fatto il libro di fotografie erotiche SEX, che era inappropriato pure all’epoca, anche se se lo poteva permettere alla grande.

Figuriamoci se adesso che la vecchiaia l’ha fatta rincoglionire si trattiene!

E allora eccotela lì, vestita come una ragazzina che scorrazza per lo studio di Jimmy Fallon cantando “Bitch I’m Madonna” o sul palco di Coachella a dimenarsi sulle note di “Human Nature” e “Hung Up” per poi slinguazzarsi (e mordere) Drake.

Diciamo la verità: se lo può ancora permettere, perché non appariva così giovane da 10 anni a questa parte, ma è un comportamento inappropriato per una pop star della sua età?

NO! Ma che diamine, sempre di una pop star di fama mondiale stiamo parlando! La Regina del Pop (è sempre lei, non si discute o vi banno), mica di mia madre o una qualsiasi casalinga di mezza età.

Quindi, se la volete seguire, questo è, altrimenti ascoltatevi Taylor Swiffer.

E poi dai, quando ha voglia fa ancora delle cose meravigliose.

I always thought I was better than this

http://www.dailymotion.com/video/x2kzi8_darren-hayes-darkness_music

Ci sono canzoni che nel bene o nel male ti segnano la vita.

O almeno, per me è stato così con Darkness (video sopra), I Like The Way ed in generale tutto The Thension And The Spark di Darren Hayes.

Prima li ho usati per capire, poi per sfogarmi (piangendo come se non ci fosse un domani) ed infine sono diventati un appiglio, una speranza ed una motivazione a far cambiare le cose. Tutto questo circa dieci anni fa, in un momento, si sarà capito, non proprio felice della mia vita. Che però è stato anche un punto di svolta.

Proprio perché le cose cambiano, tu pensi di aver fatto dei passi avanti, di esserti evoluto. Ed invece no, riascolti quella canzone e ripiombi nella disperazione… Forse perché non ti sei mosso di una virgola?

Poi ci ripensi e capisci che ci sono dei momenti in cui senti proprio un bisogno viscerale di riascoltare quella stramaledetta canzone, come se fosse un porto sicuro della fustigazione mentale. Ed in realtà è proprio così, non c’è un motivo reale per disperarsi. Quelle canzoni, così tristi e cupe ritornano alla loro funzione primaria: farti sfogare.

E quindi… Grazie ancora Darren.

Turning pages over, run away to nowhere

And it’s hard to take control when your enemy’s old and afraid of you

You’ll discover that the monster you were running from is the monster in you

Better to hold on to love, change will come

Ecco va, attacchiamoci all’amore che quello per fortuna non manca.