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Law & Order SVU ed i voli pindarici sulla famiglia

Questa estate mi sono innamorato di “Law & Order – Unità vittime speciali”: la serie è uno dei cinque spin off dell’originale “Law & Order”, in onda dal 1990 al 2010.
Di tutti gli spin off nati, “Law & Order SVU” è l’unico attualmente in onda, giunto alla 17esima stagione e penso che ce ne sarà per certo anche una 18esima. La sigla è praticamente quella del 1990 e l’introduzione agli episodi è sempre la solita, in Italia recitata da Luca Ward.

“Nel sistema giudiziario statunitense, i reati a sfondo sessuale sono considerati particolarmente esecrabili. A New York opera l’Unità Vittime Speciali, una squadra di detective specializzati che indagano su questi crimini perversi. Ecco le loro storie”

A parte che andrebbe vista solo per l’uso della parola ESECRABILE (lo sentite come è altisonante nonostante porti con sé un intrinseco giudizio negativo?), un altro punto a suo favore è che nonostante sia una delle più longeve e popolari serie Tv negli Stati Uniti, non è (poi così tanto) presente la solita combo ossessiva made in Usa “Famiglia e Patria”.

Stasera ho visto l’ultimo episodio della 16esima stagione e per la prima volta i protagonisti fanno un brindisi “Alla famiglia”: ma nello specifico, la famiglia a cui brindano, è composta da una donna 50enne single ed un bambino 2enne da lei adottato.

Questo per dire cosa? Che la famiglia è indubbiamente importante, non deve mai essere sottovalutata in quanto è la cellula principale della società, ma non deve per forza essere sbandierata ai quattro venti, né di certo non ce n’è solo un tipo: tutte le forme di famiglia sono ugualmente valide e tutte meritano rispetto.

P.S. Mario Adinolfi, Ministra Lorenzin col #FertilityDay, politici razzisti, cattonazisti ecc ecc FOTTETEVI.

Pratiche scorrette (quelli di #GreenNetwork sono una manica di truffatori)

Premetto che mia madre non è una scema, è una donna intelligente. E nonostante i 70 anni va alla grande. Ok, si rincretinisce un po’ troppo il cervello davanti a “Beautiful” ed “Il Segreto”, ma ancora se la cava.

Due settimane fa è stata contattata telefonicamente da una fantomatica “Segreteria ENEL” che, adducendo un fantomatico guasto al sistema di raccolta dati, è riuscito a carpirle, essendo lei in totale buona fede, tutti i dati necessari, compreso il codice POD, alla stipula di un contratto mai offerto né presentato, né tanto meno voluto.

Di questo ce ne siamo resi conto solo dopo, quando lei ci ha raccontato l’accaduto perché aveva avuto il sentore che ci fosse qualcosa di poco chiaro in quella telefonata: le hanno fatto una serie piuttosto lunga di domande in cui ha dovuto rispondere sempre “Si”.

Ma domande tipo “È lei la signora Tizia Stocazzo? Questo è il suo indirizzo? Questo è il suo numero di telefono?”… Domande all’apparenza innocenti, durante le quali però immagino che l’operatore stesse già registrando la voce di mia madre per poi montarle sulle domande giuste tipo “Vuole sottoscrivere questo contratto?”.

Ed infatti poi, mia madre è stata contattata da Green Network per il perfezionamento del contratto GIÀ SOTTOSCRITTO telefonicamente.

Ok, roba di poco conto (spero): con fax nel quale si dichiara di esercitare il diritto di ripensamento ai sensi degli art. 52 e seguenti del D.Lgs. 206/2005 del Codice del Consumo si dovrebbe risolvere, però ciò non toglie che questa sia una pratica scorretta. Anzi, proprio TRUFFALDINA.

Vergognatevi Green Network.

EDIT: Sono stato contattato io stesso da questi individui ignobili, i quali si sono presentati come “Ufficio Centrale dell’Energia Nazionale”, pronunciando il tutto molto veloce per essere sicuri che non si capisse bene.

Quando ho chiesto chiarimenti, il tipo al telefono c’ha provato dicendo “La chiamo per la bolletta che riceve da Enel”, ma visto che io non ricevo nessuna bolletta da Enel (ho un altro gestore) s’è trovato scoperto ed ha dovuto ammettere “La chiamo per conto di Green Network, volevo farle un contratto con noi”.

Se io fossi stato un po’ più distratto (e se non avessi già avuto esperienza con madre) probabilmente avrebbero piccionato pure me.

Ripeto: Green Network manica TRUFFATORI!!

(chissà cosa ne pensa Gigi Proietti)

Verdetto finale: ma andate a cagare

Ebbene si, guardo “Verdetto Finale” su RaiUno. Dopo pranzo mi ci scappa una piccola pennica e la televisione accesa concilia il sonno. Non che ne abbia bisogno, in realtà, ma tant’è e la scelta a quell’ora è fra quello e “Detto Fatto” su RaiDue, fate un po’ voi.

Un paio di volte o poco più, con mio sommo stupore, mi è capitato di vedere puntate in cui erano trattati temi vicini alla comunità Lgbt. Ma lo stupore si è tramutato molto presto in altro.

Stai lontano da me

La prima volta c’era il figlio che portava in giudizio il padre perché quest’ultimo non gli aveva mai detto che era gay ed al poverino era toccato scoprirlo quando lo aveva trovato a letto con il suo amante (la madre/moglie era già al corrente di tutto, ndr), era rimasto traumatizzato e dal “tribunale” di RaiUno voleva un’istanza che obbligasse il padre a stargli lontano. E tutti giù a dare addosso a quest’uomo perché era falso ed ipocrita.

La stanza dell'ospedale

La seconda altra volta il padre di un ragazzo litigava col compagno del figlio in coma perché non lo voleva far avvicinare al capezzale del moribondo sostenendo che lui avesse messo il povero figliuolo contro la sua famiglia. Ci fosse stato qualcuno che avesse spezzato una lancia a favore del compagno, magari ipotizzando che fosse la famiglia ad opprimere il ragazzo e che il suo compagno gli avesse dato finalmente un po’ di sollievo invece.

La bambola

Oggi invece un padre era preoccupatissimo per il figlio che a 9 anni sembrava già dimostrare delle inclinazioni omosessuali e allora voleva che fosse dato in affidamento a lui e non alla mamma che lo assecondava in questi suoi strani gusti.

LO ASSECONDAVA!! Capito che madre degenere? Faceva giocare il figlio con le bambole, lo lasciava uscire con delle bambine, gli faceva mettere una maglietta rosa… E tutto questo solo perché il bambino lo desiderava. Dove andremo a finire. Ed invece il padre no, lui l’avrebbe fatto giocare a calcio, gli avrebbe fatto fare amicizia con altri maschietti… Insomma, lo avrebbe represso. E anche in questo caso la madre, a sua discolpa, diceva che comunque “non è mica che si vuole mettere i miei tacchi o ha voce e movenze femminili”. Insomma, è solo finocchio, mica un travestito demmerda.

Boh, forse sarò io che sono troppo estremo quando si entra in argomenti delicati, ma mi è sempre sembrato che si trattassero questi argomenti con un diffuso schifo, con quest’aura di bigottismo diffuso in Italia che tanto piace anche alla Rai.

E non sia mai che, visto che è tutto finto, scritto e studiato al tavolino, si approfitti della tv di Stato per fare del vero servizio pubblico e si provi un po’ a far evolvere questa povera Italietta, no.

Matrimonio lampo… Con George Clooney!!

Vi risvegliate in una camera di albergo e non vi ricordate assolutamente niente della sera prima e/o di come siete arrivati lì; poi notate un anello nunziale (un po’ pacchiano) sulla vostra mano, un abito da sposa (che vi sta alla perfezione) sul pavimento, delle foto ricordo che ritraggono voi agghindate con il suddetto abito da sposa insieme ad un misterioso uomo con una maschera da cavallo (che adesso giace lì sul pavimento) e sembrate molto divertiti/ubriachi…

Cazzo, vi siete sposate!! Ma con chi?

All’improvviso entra lo sposo misterioso ed è… George Clooney! E vuole pure mettere su casa con voi!

É quello che succede nella pubblicità della DnB NOR, banca Norvegese, che appunto recita:

Alcune persone sono fortunate; per tutte le altre, mettere da parte qualche risparmio può essere una scelta intelligente.

E se succedesse a voi? Infarto subitaneo? O preferireste un altro sposo?

DiLucca City Television, la tv online (omofoba) che fa ridere i polli

E questa sarebbe una tv online, che per sua natura dovrebbe essere moderna, dinamica e fresca?

Ma dai, questi sono solo dei parola censurata… E mi rode pure scriverci sopra un post perché gli do proprio quello che cercano: visibilità e pubblicità gratuita. Però non ce la faccio a stare zitto.

DiLucca City Television ha ben pensato di mettere online (qui il video per intero) l’edizione della sera di lunedì 29 agosto 2011 del suo tg nel quale a partire dal minuto 30:35 potete sentire tutti gli sproloqui e le minkiate che il conduttore, il giornalista e psicologo (poveri i suoi pazienti) Daniele Vanni, dice al suo audience, che io spero sia il più limitato possibile.

Nessuno ha mani detto al nostro caro Daniele che un giornalista serio dovrebbe astenersi il più possibile dal fare considerazioni personali sulle notizie che da?

E poi stendiamo un velo pietoso  sul sito (manco il titolo ad una pagina riescono a mettere), sui video montati coi piedi e con due minuti di “fuori onda” all’inizio…

Fanno solo ridere. Anzi… Purtroppo non fanno manco ridere.

Se proprio vi volete togliere lo sfizio e vedere se, leggendolo, il discorso filasse di più, di seguito la trascrizione.

E voglio chiudere con due concorsi di bellezza ma di altro tipo dei quali mi rifiuto di passare le immagini anche se ne siamo in possesso.

Infatti se era ingiusto vessare e schernire una volta o tenere addirittura chiusi in casa i diversi e anche gli omosessuali a me sembra eccessivo il Gay Pride oppure farci sopra dei concorsi di bellezza.

Così non abbiamo passato le immagini quando c’è stato il “Mister Gay” qualche giorno fa ne abbiamo solo dato notizia, tra l’altro Daniel Argentino, l’eletto, ha dedicato la sua vittoria a babbo e mamma che senz’altro ne saranno contenti, così diamo atto del fatto che sabato sera si è votato per la più bella Miss Trans Italiana e poi anche per la più bella Miss Sudamericana sempre a Torre del Lago, che sta diventando da questo punto di vista un problema di ordine pubblico ma forse non ce ne accorgiamo.

Anche mettendolo nero su bianco, mi sembrano sempre una serie di parole senza senso.


			

Happily divorced, la nuova serie di Fran Drescher

Diciamoci la verità: come “La Tata” c’è solo “La Tata”. “A casa di Fran” non è che fosse un gran ché e gli ascolti lo hanno confermato; e poi basta, l’oblio per la povera Fran Drescher (almeno qui in Italia).

Ma ora la notra Francesca Cacace ci riprova con una nuova serie, “Happily Divorced“, che è ispirata alla sua vita.

E così Fran Drescher, nella sua vita reale, si è ritrovata prima a superare un divorzio, poi a scoprire che suo marito era omosessuale e infine a combattere un tumore.

Ma non è che si sia buttata giù, anzi dalla sua esperienza personale è riuscita a tirare fuori una serie tv, della quale è sceneggiatrice insieme all’ex marito – gay appunto – e protagonista. Il risultato è questo “Happily Divorced”, in onda nella programmazione estiva del canale americano Tv Land.

La serie racconta le avventure di Fran (ma che fantasia per i nomi!), una fioraia di Los Angeles sposata con l’agente immobiliare Peter, interpretato da John Michael Higgins, che scopre di essere gay dopo 18 anni di matrimonio.

Proprio come è successo a Fran Drescher e Peter Marc Jacobson, innamorati all’epoca delle superiori, sposi nel 1978 e divorziati nel 1999, poco prima che il regista e autore televisivo scoprisse la sua omosessualità. Da allora la coppia ha continuato a frequentarsi fino a dare vita a un’amicizia solida – durante la battaglia contro il cancro della Drescher a sostenerla è soprattutto l’ex marito – che nel 2010 si è trasformata anche in sodalizio professionale con la stesura del progetto “Happily Divorced”, diventato prima un pilota nel novembre dello stesso anno e poi una serie di dieci episodi l’anno successivo.

Parte da qui la vicenda comica di Fran e Peter, separati sotto lo stesso tetto per problemi economici che impediscono loro di abbandonare la casa e costretti a riscoprirsi amici e confidenti per sopravvivere dopo la fine del matrimonio. Con loro ci sono un gruppo di amici come Judi (Tichina Arnold) e Cesar (Valente Rodriguez) e gli immancabili genitori Dori e Glenn, madre e padre di Fran. Per il resto la narrazione si sviluppa sui canoni più classici della sit-com tra risate, gag e qualche battutaccia.

La critica americana d’altronde non ha esitato a bacchettare gli autori colpevoli, secondo Variety, di aver riempito la serie di facili stereotipi sull’omosessualità. E non sono piaciuti neanche gli sketch e le ambientazioni, definite dal Boston Globe “quel tipico genere di ritorno al passato che desideri solo rispedire nel passato”. Diversa invece l’accoglienza degli spettatori che non hanno solo seguito le prime quattro puntate trasmesse con buoni dati di ascolto ma che intorno alla serie hanno creato una comunità che si ritrova online, soprattutto su Facebook, per parlare di amori, divorzi e – perché no – nuove identità.

Qui potete vedere l’inizio della prima puntata, non male in effetti. Penso che me la vedrò!!

Fonte: Kataweb.

Matthew Raymond-Barker, respinto da X-Factor Uk vince quello francese

Il belloccio nella foto sopra è Matthew Raymond-Barker, cantante 22enne londinese che si era presentato per partecipare ad X-Factor Uk, ma è stato scartato al primo giorno dei bootcamp.

Allora c’ha riprovato con l’edizione francese, essendo andato per 6 mesi in Francia a studiare presso l’Univerità di Tolosa, e non solo l’hanno preso, ma è arrivato fino all’ultima puntata ed ha vinto!

Certo, durante l’esibizione di “Single Ladies” la sua voce non è sempre al top, ma le incertezze sono dovute al fatto che il poverino è anche impegnato con la coreografia e, ormai tutti lo sanno, non è facile ballare e cantare insieme; se l’è cavata molto meglio con altre esibisioni (tra le altre sul tubo si possono trovare “Like a prayer“, “Nothing Compares 2 U“, “One“, “Time After Time“, “Supreme“, “Just the way are“, “Price tag“, “Viva la vida” e ultimo ma non ultimo un favoloso medley di Rihanna e Ke$ha dove dimostra tutte le sue doti).

E poi comunque caruccio è caruccio e ha un’ottima padronanza del palco: direi che questo spesso e volentieri basta per il mondo del pop, no?

Dal due luglio sarà disponibile in Francia il suo primo singolo, una cover di “Vivre ou survivre“… Riuscirà Matthew Raymond-Barker a sfondare le porte francesi ed imporsi sul mercato internazionale? Io lo spero, nel frattempo tengo d’occhio il suo canale YouTube (dove si cimenta in “Halo” di Beyoncé usando un deodorante spray come microfono)…

Sotto, un’esibizione chitarra e voce di “Price Tag”.

Alessandro Cattelan alla conduzione di X-Factor 5

Alessandro Cattelan mi è sempre piaciuto, sin dai tempi di Mtv: è uno di quelli con la faccia simpatica e la parlantina sciolta. Ma sciolta sciolta! Parla a nastro ed ha sempre una battuta pronta, che di solito non sono nemmeno battute sceme.

Con 105 all’una mi tiene compagnia mentre torno a casa all’ora di pranzo e anche se c’è una canzone che non mi piace, non riesco a cambiare per paura di perdermi anche un pezzettino delle sue super elucubrazioni che fa con i suoi ascoltatori al telefono.

Così per dire, i suoi interventi a “Quelli che…” sono uno dei motivi per cui guardo una trasmissione di calcio.

Ma veniamo alla notizia. Stamattina Cesare Cremonini, suo grande amico, ci conferma tramite un tweet le voci che circolano prepotentemente sul web: Alessandro condurrà la quinta edizione di X-Factor, che quest’anno trasloca su Sky.

Complimenti ad Alessandro, vorrà dire che quest’anno guarderò la trasmissione ancora più volentieri (spero solo che la diano anche su Cielo perché Sky non ce l’ho)… E magari partecipo pure!

Ah, poi si parla anche di un Morgan in giuria…


Sophie Ellis Bextor in giro a promuovere il suo nuovo disco

Il video ufficiale di “not giving up on love” devo dire che me l’ero perso e adesso per rimediare me lo guarderò un po’ di volte a nastro perché è proprio bello ed elegante, come la nostra Sophie del resto.

A parte questo, la Ellis Bextor sta girando un po’ di show televisivi (sotto il Koko e l’Alan Titchmarsh) e se n’è andata fino in Polonia per promuovere il suo nuovo album “Make a scene” in uscita a giugno.

Beh, Sophie… Venire anche in Italia no? Ti aspettiamo a braccia aperte!!

Leggi il resto di questa voce

Lo show business e la depressione post reality

Alzi la mano chi si ricorda tutti d’un fiato nome e cognome di almeno 20 (ma potrei anche dire 10) concorrenti del Grande Fratello… Non pescando tra quelli di quest’anno (che pure sono tanti), ma fra quelli di tutte e undici le edizioni!

Arrivate a malapena a 5, vero? Altrimenti, via da questo blog!! E dire che sono stati qualcosa come 178!!

A parte Luca Argentero che ha veramente svoltato, la Cipriani che è troppo scema bella per essere vera e Taricone che pace all’anima sua, non ce ne sono molti altri degni di nota… Diciamo che sicuramente nessuno di loro lascerà la loro stella sulla Walk of Fame di Hollywood!!

Però di edizione in edizione questi Gieffini ed ex Gieffini si vedono ovunque: in tv, in disco, a giro per strada… E si credono chissà chi!!
Abbbella, al massimo puoi aspirare a vendere pentole su Mediashopping con Mastrota!!

Ieri sera m’è capitato di vedere un servizio delle Iene, realizzato dal sempre favoloso Enrico Lucci, che andava ad “intervistare” questi ex gieffini, famosi, meno famosi e dimenticati, e chiedeva loro com’era andata quando le luci della ribalta si erano spente ed era finito il bel periodo di serate, feste e bagordi.

Il risultato è stato quasi sempre lo stesso: dopo “la fama” arriva inesorabilmente il dimenticatoio e con esso la depressione derivata dal sentirsi fallito. Poi questi ex concorrenti del reality hanno realizzato che le cose importanti non sono le ospitate dalla D’Urso, hanno ripreso il lume della ragione, chi più chi meno, e allora sono riusciti a far fruttare quello che avevano guadagnato nel loro “anno di gloria”.

Ma insomma: se la tua massima aspirazione nella vita è quella di essere considerato come “Tizio del GFX” e vuoi stare in televisione a tutti i costi e credi beatamente che sarai considerato speciale a vita per il solo fatto di aver partecipato al reality, bé, ti meriti tutta la depressione di questo mondo.

Ve lo ricordate Paolo Mari, l’idraulico impazzito “wanna-be modello” che dette di matto e si denudò nella casa? Lui ha avuto seri problemi di cervello, il suo sogno si è trasformato in incubo e come premio dal GF ha ricevuto solo una bella terapia psichiatrica e condita con abbondanti psicofarmaci. Niente serate, niente ospitate, niente lustrini e paillettes. Però ora si è rimesso molto umilmente a fare il suo lavoro senza la spocchia che invece altri conservano pur essendo delle vere e proprie nullità.

Ecco, lui mi ha fatto un po’ tenerezza… Poi però, il servizio si conclude con un suo sorriso che sembra sincero e tranquillo; e allora ho realizzato che secondo me lui è quello che c’ha capito più di tutti di questi pseudo vip e adesso se la passa meglio di tutti i suoi ex “colleghi”, paradossamelmente anche meglio di quelli che invece non si danno pace e sgomitano per rimanere sulla cresta dell’onda.