La Gelmini propone il berlusconismo culturale

Proporre il berlusconismo, una conquista del Paese che vogliamo difendere non solo all’interno del Pdl ma anche in un ambito culturale in cui vige l’egemonia della sinistra, che pensa che il centrodestra sia privo di identità culturale.

Ma cosa sta dicendo?

Qui il resto del delirio.

Informazioni su Enrico*

Non sono normale, questo è poco ma sicuro. E meno male! I'm not normal, that's for sure. And thank goodness!

Pubblicato il 22 giugno 2010, in Pazzi, Politica con tag , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 8 commenti.

  1. il primo passo è la distruzione della scuola, dell’università e il taglio dei fondi per la cultura e lo spettacolo…

  2. Di passi ne hanno già fatti parecchi però e non da ora.
    Non so quanto voluto o quanto un concatenarsi di elementi a lui favorevoli ma egli è riuscito a crearsi un Paese nel quale le poche voci fuori dal coro sono quelli a cui di tette, culi e labbra rifatte non interessano per niente, alcuni vuoi perchè assolutamente orientati verso altri rigonfiamenti, altri perché non così idioti da pensare che una trombata dia un senso alla vita.

  3. E quindi, essendo che tette, culi e labbra rifatte non t’interessano, sei soggetto al pubblico ludibrio…

  4. Io per Berlusconi ci ho lavorato dal 1985 al 1987 e penso di sapere cosa sia il Berlusconismo reale: la tendenza a dare priorità al guadagno sopra ogni altra cosa, a prescindere da come lo raggiungi, ma sempre e comunque in abiti eleganti e auto di grossa cilindrata, con famiglia regular di fronte al cardinale ma con amante porca di fronte agli amici. Evviva il berlusconismo!

  5. Io non voglio fare dell’insano moralismo, la cosa per me riprorevole di quanto dici sopra è questa: “…sopra ogni altra cosa, a prescindere da come lo raggiungi…” il resto non mi interessa: mogli, amanti, cardinali alla fine sono solo fatti privati, non mi piace che ci sia chi interferisce nella mia vita privata non vedo perchè interferire nella loro, a meno che l’amante non sia anche il mio.

  6. Insomma Macsi… Anche io non voglio fare moralismo, perché secondo me puoi fare ciò che vuoi nella tua vita.
    Però ci vuole coerenza, specialmente se guidi un Paese.

    Se per la tua vita predichi il valore della famiglia tradizionale, i valori cristiani, e minkiate varie, ma poi vai con tutte le sbrecche che ti passano davanti, chissà cosa fai nella politica e nel governo di un paese, che in definitiva gestisce anche le nostre vite…

  7. Enrico* hai ragione ma mi sembra che non parlassimo della classe politica ma della classe dirigente (che per un buffo scherzo del destino coincidono).
    Un personaggio che ricopre una carica pubblica deve essere al di sopra di ogni sospetto, per il bene della sua carriera e del Paese che governa, un privato cittadino, anche se grande penalista, economista, industriale o quel che vuoi se ha un’amante o due, se viaggia in Bentley e si veste con abiti su misura di Borrelli o Brioni, finchè rimane un fatto suo privato, a noi che ci frega?
    Naturalmente vale per tutti coloro che ricoprono una carica pubblica non necessariamente politica, magistrati, insegnanti, parrucchieri.

  8. Se parliamo di classe dirigente… CHISSENEFREGA!! :-D
    Oddio, fino ad un certo punto…

    Comunque il problema è che parliamo dei politici, cioè i dirigenti del nostro Paese, mica della fabbrica di motozappe di Magliano Sabina!!

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